Lambrusco

IL LAMBRUSCO A MANTOVA

Situata tra il Garda, il Mincio e il Po, Mantova è la terra di origine della dinastia dei Gonzaga e una delle zone di produzione del Lambrusco. Fin dai tempi dei Romani venivano chiamate con il nome di Labrusca Vitis le viti selvatiche (ruscus) che crescevano ai margini (labrum) dei campi coltivati. La tradizione vitivinicola nel basso mantovano risale al tempo dei Benedettini che imponevano agli attuari delle loro terre una imposta sottoforma di prodotto vinicolo. Se quindi lo sviluppo della coltivazione della vite avviene a partire dal 1100, la viticoltura moderna nasce però nel 1900 in seguito all’invasione della fillossera. Il grande sviluppo di questa coltivazione spinse gli agricoltori a fondare, tra il 1902 e il 1958, sette cantine sociali. Nello stesso periodo Lino Lebovitz ha iniziato a commerciare il vino, ponendo le basi per l’attuale cantina. Tra il 1950 e il 1960 inizia la riconversione delle aree agricole a destra dell’Oglio e del Po, mentre nelle zone a sinistra del Po e dell’Oltrepò Mantovano si attesta la coltura della vite. Queste sono rimaste oggi le zone di produzione del Lambrusco mantovano, così come attestato dal disciplinare approvato nel 1987 in seguito al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata.

I principali vitigni del Lambrusco mantovano

VIADANESE

Il vitigno tradizionale della zona mantovana. Simile al Ruberti, dona al vino un bel colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, molto brillante.

RUBERTI

Il vitigno dell'Oltrepo mantovano. Per la sua natura, è molto accentuata la componente selvatica, riconoscibile sia al gusto che all’olfatto, che si riconduce a sentori di ribes, fragole e viole.

SALAMINO

Esprime in modo delicato i tipici sentori ed aromi della frutta selvatica. Indicato per prodotti da consumare giovani ed in purezza, conferisce al vino una brillante vivacità.

MAESTRI e MARANI

Conferiscono le caratteristiche organolettiche dei frutti e fiori rossi selvatici ma con predominanza di quelli meno aggressivi quali il lampone, la ciliegia e la mora.

SORBARA

Vitigno tipico della zona modenese, può essere utilizzato anche nel mantovano per i suoi profumi delicati e per il colore tenue quasi rosa brillante

ANCELLOTTA

Non è un Lambrusco ma viene utilizzato nel taglio perché riesce ad equilibrare le caratteristiche degli altri vitigni, conferendo armonia al prodotto. Un'ulteriore sua peculiarità è il colore molto scuro.

Caratteristiche del Lambrusco mantovano DOP

Il Lambrusco mantovano è un vino da pasto frizzante di colore rosso rubino intenso, con gradazione minima di 10°. All’esame olfattivo si presenta intenso, vinoso, fruttato. Ha un sapore abboccato, morbido, sufficientemente fresco, poco tannico, sapido e mediamente equilibrato. Per coglierne appieno il gusto, è consigliabile abbinare il Lambrusco mantovano a preparazioni abbastanza strutturate, come primi piatti, arrosti, carni alla brace. Se ne consiglia la degustazione in calici per vini rossi freschi, a una temperatura compresa fra i 10°C e i 14°C. Poiché è un vino molto giovane, il periodo ottimale di consumo è entro un anno o due dall’imbottigliamento.
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